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ANDREA VICI DA PALAZZO

LE CELEBRAZIONI PER RICORDARE ...

Ritratto Andrea Vici

La nobile famiglia dei conti Vici, originaria di Stroncone (Terni), dove è sepolto nel Santuario di San Francesco il beato Antonio Vici, si trasferì a Palazzo, borgo fortificato della città di Roccacontrada, ora Arcevia, nel 1600.

Andrea Vici vi nacque nel 1743. Il padre Arcangelo, architetto come il nonno Andrea ed il bisnonno Girolamo, ha progettato importanti monumenti a Fano, Cupramontana, Corinaldo, Jesi, Arcevia (chiesa di San Francesco de' Paola).

Andrea Vici studiò disegno ed architettura a Perugia nella bottega del pittore anconetano Francesco Appiani, si trasferì poi a Roma presso il pittore Stefano Pozzi allievo di Carlo Maratta, nato a Camerano. Lasciata la pittura, entra nello studio di Luigi Vanvitelli, impegnato a Napoli per la progettazione della reggia di Caserta, studio gestito dall'architetto Carlo Murena.

Nel 1765 ritorna nelle Marche e, rimasto orfano, raggiunge il fratello Gerolamo, Pievano al Castello di Offagna.

Nel 1769, a ventisei anni. Luigi Vanvitelli lo chiama a collaborare ai lavori della reggia di Caserta ed in particolare per il teatro e la costruzione degli acquedotti.

Nel 1773 lascia Napoli e rinuncia all'invito a dirigere lo studio del padre rivoltogli dal figlio Carlo Vanvitelli. Fu nominato primo architetto della Fabbrica di San Pietro e primo ingegnere della Congregazione delle Acque dello Stato Pontificio. Presidente dell'Accademia di San Luca, dopo il Canova, Andrea Vici morì nel 1817, sepolto in Santa Maria in Vallicella a Roma, accanto al suo maestro Luigi Vanvitelli.

Con il matrimonio della figlia Barbara e di Giulio Cesare Busiri, nel 1816, inizia la dinastia dei Busiri-Vici, ancora oggi famosi architetti. Dal secondo matrimonio di Barbara con Clemente Folchi nasce l'altra dinastia dei Folci-Vlci, tuttora illustri architetti residenti nelle Marche.

Tra le innumerevoli città e paesi, dove Andrea Vici ha progettato, ricordiamo Arcevia (chiesa di Sant'Agata), Senigallia (cappella sulla navata laterale della Cattedrale), Osimo (villa e giardino Bonaccorsi, Collegio Campana), Loreto (Palazzo apostolico e Cappelle nella Basilica), Fossombrone (Cattedrale), Offagna (chiesa del Sacramento), Treia (Cattedrale), Camerino (Cattedrale), Città della Pieve (bonifiche della Val di Chiana, chiesa di San Giovanni), Terni (sistemazione della Cascata delie Marmore), Bagnala (villa Lante della Rovere), Fabriano (palazzo Benigni).

La riscoperta della complessa personalità di Andrea Vici si collega a considerazioni e riflessioni di grande interesse sul periodo nel quale è vissuto, periodo nel quale iniziano a svilupparsi i movimenti culturali che segneranno l'avvento dell'epoca moderna.

Le celebrazioni, le prime dopo 190 dalla sua morte, si articoleranno in mostre fotografiche e documentari itineranti, proiezioni, convegni, catalogo, valorizzando opportunamente il territorio dei Comuni interessati delle Marche, dell'Umbria, del Lazio, a cominciare da Arcevia.

Il progetto, come è stato richiesto dal Sindaco Purgatori e dal Presidente dell'Associazione Turistica di Arcevia nella lettera del 13 settembre 2006 inviata al Presidente della Regione Gian Mario Spacca, all'Assessore alla cultura Luigi Minardi ed al Presidente della Provincia di Ancona Enzo Giancarli, dovrà coinvolgere la Regione Umbra, la Regione Lazio, le Università, le Accademie, le Sovrintendenze.

Le celebrazioni di Andrea Vici nel 2007 sono per le Marche una opportunità di straordinaria valenza, per far conoscere all'Italia (dopo Bramante) il più famoso architetto nato nella Regione in un piccolo castello chiamato Palazzo.

Alfiero Verdini



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