Comune di Arcevia

COMUNICATO STAMPA n°18/06

ARCEVIA, 7 MAGGIO CELEBRAZIONE

62° ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DI MONTE SAN ANGELO E DELLA LIBERAZIONE.

Telegramma al Sindaco Purgatori da parte del Presidente della Repubblica.

Domenica 7 alle ore 9.30 si terrà la celebrazione ufficiale del 62° Anniversario dell'Eccidio di Monte San Angelo, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nell’inviare un telegramma al Sindaco di Arcevia Silvio Purgatori afferma” la celebrazione del 62° Anniversario dell’Eccidio di Monte S. Angelo riunisce le generazioni nel ricordo e nella riflessione. La tragica esperienza della guerra deve essere soprattutto per i giovani un richiamo ai valori del rispetto e della solidarietà fra i popoli per un futuro di pace fra i cittadini e le nazioni”.

“Non dimentichiamoci” ha commentato il Sindaco Silvio Purgatori “ nel riflettere sul significato di questo giorno, che per Arcevia, è il giorno della memoria, che dal quel lontano 1944 il nostro Paese e con lui l’intera Europa, non hanno più conosciuto il dolore della guerra. Dalle macerie delle nostre case, dal sangue dei nostri concittadini, è nato un lungo periodo di pace e di prosperità. Di questo dobbiamo ringraziare coloro che si sono battuti per la nostra libertà”. “Perdono tutti, anche i miei carnefici”, disse il partigiano Remo Latini nell’imminenza della fucilazione. E mai frase fu più profetica e più profonda nello stesso tempo. Ed è lo stesso concetto ripreso da Padre Balducci quando, nel commentare la sua opposizione alla guerra, a tutte le guerre, disse che “la guerra non ha più senso per il semplice fatto che non si vince più. Per il semplice fatto che anche una guerra vinta non chiude il conflitto che voleva chiudere: lo riapre in forme più nuove e terribili.” Sono parole bellissime “dichiara il Sindaco Purgatori” che coloro che non amano la violenza non possono non condividere. Ma l’esempio di coloro che a Monte Sant’Angelo seppero sacrificarsi per la nostra libertà deve farci riflettere anche sul fatto che a volte, anche chi non ama la violenza può trovarsi di fronte alla necessità estrema di battersi, anche con le armi, per i valori in cui crede”.

Arcevia 05.05.2006


Stampa questa pagina